Giro di vite

La scelta è radicale, almeno finora: la priorità va alla praticità, a cominciare dai vestiti. Quindi mi sono sforzata di fare - per me - un maglioncino caldo ma leggero, e soprattutto che facesse dei drappeggi al tocco.
I drappeggi erano lo scopo principale. VOLEVO i drappeggi.
E li ho avuti.


Tricottato ascoltando "giro di vite" di Henry James. Una lettura con tanti fantasmi, come piace a me.

Commenti

  1. Ammazza Laura, ma sei diventata bravissima! Dimmi, quanto ci metti a fare un maglioncino come questo?

    La cosa dei drappeggi non l'ho capita, scusami :-).

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    1. Ma va là ho ancora un sacco di cose da imparare. Per fortuna, sai che noia altrimenti? In tempi normali ci metterei almeno un mese, in clausura ci ho messo una decina di giorni. Con drappeggio intendo una stoffa (o lana, in questo caso) con movimento, che fa le pieghe se le tocchi, che non fa alcuna resistenza ai movimenti. Finora ho fatto maglie gnucche, rustiche, che quasi stanno in piedi da sole, oppure sottili ma pizzicose. Visto che ci vuole tempo e impegno a tricottare, voglio fare cose davvero congeniali ai miei gusti, e mi piacciono le cose che non pizzicano, morbide, comode, che si appoggino alla pelle come un drappo. Ho reso l'idea? 😉👋🏼👋🏼

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  2. Bravissima Laura, una bella mano con punti molto regolari. Ciao cara

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    1. Ciao cara Verbena, guarda meglio, è pieno di punti irregolari 😉

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  3. Sei diventata davvero brava, altroché. Anche io mentre lavoro ascolto musica o audiolibri.

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    1. Grazie, mi incoraggi. Senza audiolibri mi sembrerebbe di perdere tempo, anche se non sarebbe così.

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  4. Bravissima, è bello il maglione, è bello il colore.

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