E il giardino creò l'uomo di Jorn De Precy a cura (o meglio) di Marco Martella

Ho da poco finito di leggere un piccolo libro che rileggerò. 

Io non rileggo mai, non sono quel tipo di lettrice minuziosa e colta, ma quando incappo in qualcosa di superiore, lo capisco.

E' il caso di "E il giardino creò l'uomo" di Jorn De Precy o Marco Martella, indefinibile e completa figura colta (lui sì) di pensatore giardiniere, che fra otto e novecento, lascia la natia Islanda (?) per girare l'Europa e stabilirsi in Inghilterra, dove ne combinerà di tutti i colori nel suo giardino tenuta di Greystone - nello Oxfordshire, con l'unico aiuto di un solo giardiniere, che mi immagino silente e fedele. 

Questo è proprio quel tipo di libro che può fare adepti, seguaci e adoratori . Io per questa volta evito i toni eccessivi, e mi limito a dire che ho trovato una guida notevole, forse la migliore, per convivere con il mio Allau, un giardino un poco sghembo, un poco così così, molto abbandonato, ma talmente pieno di cose indescrivibili ... che Jorn invece descrive benissimo.

Ponte alle Grazie, 2012. 126 pagine per 10 euro, ancora meno in versione digitale.