E' solo un libro ("Di che giardino sei?")

Questa volta la prendo alla lontana, perchè si, non posso fare diversamente. Qualche tempo fa facevo la musicoterapista in un centro di assistenza per persone, fra le altre, in stato di coma irreversibile, cosiddetto "vegetativo". Quella per me fu una esperienza umana e lavorativa a dir poco fondamentale.
Da allora e per anni, sono stata quasi perseguitata da una questione teorica che mi riempiva la testa: l'arte terapia è uno strumento potente, io scelgo la musica, ma cosa mi impedirebbe di usare, chessò la pittura o il teatro, se solo sapessi dipingere o recitare, cosa praticamente impossibile? Dipende solo dalle mie propensioni personali o c'è dell'altro, c'è qualcosa di essenziale e che unisce fra loro queste tecniche chiamate tutte arte terapia e che ancora mi sfugge ??
Come vedi, alle volte, tendo a farmi parecchie menate.
Ma NELLA musica, veramente, cosa c'era, oltre al suo evidente e riconoscibile potere rilassante e stimolante? E nell'arte, in genere, cosa c'è, o ci sarebbe, di addirittura terapeutico?
E poi, stando in giardino, non ho provato cose, in fondo, molto simili a certi istanti già vissuti nel corso di taluni incontri di musicoterapia??

E così arrivo a noi. So di esperienze di orto terapia, ma non mi basta l'idea che il giardino insegna a prendersi cura di una creatura senza troppi rischi eccetera eccetera, così come non mi basta chi fa risuonare le campane tibetane che con la loro suggestione, certo, interferiscono con gli spiriti delle persone coinvolte, ma c'è e si può comprendere ancora qualcosa di più, che sta più giù, pur essendo meno oscuro. 

C'è un mondo di simboli che si connettono con i pensieri più profondi, cui difficilmente accediamo, che TRAMITE il suono, le arti, o i giardini, divengono accessibili, e in quanto tali, terapeutici.
Tutte cose benissimo spiegate, e tradotte, almeno per quanto riguarda il giardino come simbolo, o tramite che dir si voglia, da DUCCIO DEMETRIO, nel suo vecchio testo ristampato di recente :"DI CHE GIARDINO SEI? - conoscersi attraverso un simbolo" - MIMESIS editore.

Lui NON è un giardiniere (ma un notissimo esperto di Teoria della narrazione e di filosofia dell'educazione), però io si, e tu pure. Il miglior libro di giardinaggio che abbia incrociato fin'ora, dopo Per un giardino mediterraneo e prima di Il giardiniere appassionato

Urca che bella scoperta per me !!!

Commenti

  1. Interessante ....stuzzica il pensiero la bella domanda " di che giardino sei ? ...libro da acquistare .....

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    1. Si Teresa, è davvero interessante.Anche per me :)

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  2. Lo cercherò,cosi forse capirò meglio mio marito che ha una visione di giardino un po'diversa dalla mia.Funzionera'? Valentina

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  3. Allora prima comprerò il libro poi osserverò mio marito lavorare nel giardino poi forse capirò qualcosa del suo carattere...dovrebbe andare bene anche così,ti Laura dici faccio bene o è meglio rinunciare definitivamente a capire gli uomini?valentina

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    1. beh, l'impresa è ardua :) ... ma tutto fa brodo !!! Buon lavoro ;)

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