Triste post

Sono triste, perciò mi escono post tristi, ma non mi farò nessun problema se per questo motivo li salterai. Lo capisco, fai bene, io però lo scrivo lo stesso.

Stamattina ero in un milanesissimo studio notarile per concludere un affare burocratico di nessun interesse per questo post, uno di quelli eleganti ma non troppo, sobrio, quello si, molto sobrio, in un bel quartiere ricco, elegante ma mai troppo vistoso.
Guardavo più che altro le candide pareti, il lampadario di design, Fontana arte credo, e le decorazioni sui listoni del parquet d'epoca, non molto belle ma evidentemente funzionali.
Tutti i presenti erano con la mascherina sul volto, fino a quando uno di loro, un signore di mezza età, che so essere sufficientemente colto, facoltoso e neppure antipatico, se la toglie spazientito, asserendo, ridacchiando, che la pandemia non esiste, che è una specie di congiura degli americani, ma non di Trump, per indebolire la Cina, che è una semplice influenza, e che lo dimostreranno i dati dei decessi di questo anno che, se ne dice sicuro, saranno in pari con quelli degli anni futuri. I dati lo smentiscono da ora ma cosa posso farci io? Lui è così sicuro e sorridente mentre vaneggia!
Ho imparato a tacere, quello si, ma non senza sforzo.
Penso ai tanti che negli ultimi mesi sono morti soffocati nei loro letti senza aiuto alcuno, senza sostegno umano, quindi oscillo tra la rabbia e la tristezza davanti a quello che per me è negazionismo, un modo colpevole di leggere i fatti, gravemente irriverente verso le vittime.
Sto pensando anche, e segretamente, che spero che il signore possa sperimentare su di se questa "non" influenza, ma sono anche troppo sensata per augurarglielo veramente.
Quel suo sorrisetto di superiorità mi ha messo i nervi, quei discorsi raffazzonati su massoni, ebrei e poteri forti, mi ha fatto venir voglia di scuoterlo fisicamente, insultando lui, la sua crassa ignoranza e la sua prosopopea. Dice di averlo letto sui libri.
Allora siamo al sicuro.
Il notaio firma indifferente. Beato lui, penso, ora mi faccio gli affari miei anche io, non posso, anzi, non voglio litigare con tutti.
Giro la testa verso il finestrone, guardo il traffico cittadino, e non sono più lì.

Sono sempre di più da un'altra parte.

Mi sono promessa di ricordarmene sempre, di non contare sul buon cuore senso altrui, di ricordare che posso, se voglio, volare via dagli scemi, da certa inutile eleganza, dall'indifferenza e dal caos. E ogni promessa è debito, lo dice anche il proverbio.

Ps. Comunque quelli che in questa incerta epoca di cambiamenti radicali non dicono MAI "non lo so" ma si sentono furbi e informati, che a loro non li si frega per non so quale tipo di insita diversità, li detesto, ovunque essi si trovino. E si trovano ovunque.

Se potessi, a volte, li menerei. Ecco, l'ho detto.

Commenti

  1. Gli idioti sono ben distribuiti sul territorio, quindi è facile incontrarne spesso qualcuno.
    Questo non è un triste post ma rispecchia la realtà in cui siamo immersi. Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Speravo di sbagliarmi ma devo cominciare a smettere di pretendere che la realtà sia diversa da come l'ho percepita in quella precisa occasione. Certo che, per fortuna, non siamo tutti così. Bisogna discernere, sempre di più. Ciao

      Elimina
  2. la mia prima riflessione è che tutti non vediamo l'ora di liberarci dalle mascherine, però prima bisognerebbe chiedere il permesso a chi ti è vicino (elementare norma di buona educazione, al di là del momento attuale).
    La mia seconda riflessione, che riguarda ciò che è seguito, è che purtroppo conosco bene quel tipo di persone e i loro discorsi. Purtroppo ne ho anche in casa. L'unica cosa che potrebbe servire è un lungo percorso di psicoanalisi, perché hanno dei problemi evidenti di relazione con se stessi prima che con gli altri, ma figurati se ci si mettono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un percorso di crescita personale, termine che non amo - ma non ho,alternative- farebbe bene a tutti quanti nell'epoca della alienazione e della presunzione. Certo che più ignorano e spesso più son saccenti. Arrabbiarmi o ignorare? Non ho più voglia di arrabbiarmi, quindi ignorandoli mi scende la rabbia. Non ho l'età della rivoluzionaria, e nemmeno la tempra. 👋🏼👋🏼

      Elimina

Posta un commento

Cosa ne pensi? Dillo qui !