I media lo chiamano il "bosco fatato" per via delle lucciole e perché era pericoloso frequentarlo ed ora non più. È il parco dietro casa mia, il suo nome reale è Parco delle Cave: ha tre cave in disuso, sentieri, boschi, campi coltivati, orti collettivi, campi da basket, cascine e flora e fauna selvatica. Se oggi è così bello il merito non va alla divina provvidenza ma al lavoro della associazione che lo gestisce e dei giardinieri volontari che vi lavorano, nonché alle scelte urbanistiche delle amministrazioni comunali.
C'è tanto impegno e lavoro dietro questi angoli verdi pubblici, per quello mi rammarico quando in tanti, ma non tutti, sollevano petulanti lamentele perché nei parcheggi ci sono uno o due camper ROM o i rimasugli di qualche pic nic, come se fosse il giardinetto di casa loro e non un complesso ed enorme parco cittadino, senza MAI prendere in considerazione l'opportunità di partecipare ai lavori di manutenzione.
Che noia.
Siamo sempre un po'mugugnoni.
RispondiEliminaA lamentarsi non costa nulla,rimboccarsi le maniche e sudare è un'altra storia.valentina
RispondiEliminaHai ragione Laura, quelli che si lamentano potrebbero portare una busta con se e raccogliere i rimasugli dei picnic. Poi vabbé taglierei le mani a quelli che buttano la mondezza ovunque...senza lamentarmi però, giusto un taglio netto alle mani :-).
RispondiEliminaSiamo così, ci lamentiamo per quello che non si fa senza vedere quello che è stato fatto. Buona settimana a te.
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