Pennuti milanesi

Domenica ero al parco dietro casa dove speravo di incontrare almeno 2 specie di animali che mi mettono decisamente di buon umore: le minilepri salterine e i pappagalli dell'incredibile verde acceso, entrambi provenienti da chissà dove, e attualmente inselvatichiti nel parco milanese. Ma non  vedevo nessuno, mentre abbondavano numerose cornacchie che, se pur intelligenti trovo odiose (e lo confesso, anche portarogne).

Le cornacchie stanno sopravanzando gli altri animali, pennuti e temo non solo, d'altronde sono aggressive e ben organizzate: nel piazzale del box ho visto una di loro che, volando, aveva lasciato cadere sul cemento - non sull'erba - la noce che teneva nel becco, per poi precipitarsi a gustarne il gheriglio fuoriuscito dal guscio che, per il gran salto, si era rotto. Non è forse questa una prova di grande intelligenza? Io credo di sì, e ne sono rimasta abbastanza stupita. 

Comunque anche le blatte sono intelligenti per non parlare dei ratti, e anche se sui social cominciano ad apparire estimatori di ratti, che si riprendono mentre dan loro carezze e bacini, credo più per il gusto di scandalizzare e trasgredire che altro, io continuo lecitamente a trovarli animali odiosi. 

Mentre pensavo a tutto questo, sento IL verso, ormai insperato, del pappagallo, lo intravedo birichino sul grande albero sopra la mia testa, da solo, in genere sono il gruppo o almeno in coppia, gli dico due parole e gli chiedo un favore, non sto a dirti quale, poi cerco di fotografarlo.

Inutilmente, perché il pappagallo è bellissimo ed ineffabile. Però c'è. Il pappagallo c'è!